Ma l'amore si ricicla?

11.07.2017

Consumiamo oramai tutto, senza riciclo, senza pazienza, senza costanza e senza ritegno. Lo facciamo con la carta, con la plastica, con le parole e con le pesone.

Oggi non volevo però fare una lezione sul riciclaggio, anzi: è di amore che vorrei parlare e non quello consumato, logoro, che ti strazia e ti annulla, ma quello che invece resta lì, nel limbo, o forse nella raccolta dell'indifferenziata senza che nessuno sappia che farci: e ci torni sempre, guardi il secchio, ti chiedi se forse è il caso di cambiare allocazione, di recuperarlo, di portarlo in discarica, ma intanto è lì che staziona nel tuo 'secchio' e nella tua vita.

Questi sono quegli amori interrotti, quelli per cui non hai deciso tu di rompere, è capitato per i motivi più disparati ed a te è rimasto lì qualcosa, come un peso sullo stomaco che non sale e che non scende. Ti hanno portato via un amore ed anche quando credi di aver messo il cuore in pace e di aver trovato una nuova felicità lui riaffiora con una canzone, un libro, una foto, un ricordo o lo ritrovi al semaforo.

Le donne in questo sono delle vere esperte. Incontrano un uomo che fa loro due complimenti e crollano come case senza fondamenta. Ma questo uomo spesso non è libero, ha il suo riciclo più concreto a casa, con la fede al dito, qualche pargolo che lo rende felice, ma con un vuoto che cerca di riempire con la nuova conquista adulata.

Da qui, più aumentano gli anni della donna e più amentano le follie poco adeguate all'età; i baci furtivi in ascensore, gli strusciamenti sulle panchine dei parchi, i tentativi di cercare intimità in auto non ricordando che i tempi della camporella (e della Fiat 500) sono finiti da parecchio. Nei primi mesi volano le farfalle nello stomaco, il cuore è a mille, gli occhi sono languidi e tutti la vedono bellissima, rinata, quella vacanza al mare le ha fatto bene, mentre lei fiera sorride e sa che quel mare ha occhi, mani e sentimenti, tutti per lei. Ma non abbiamo dimenticato che si trattava di un uomo sposato (o impegnato, poco cambia); ed arriva anche il giorno in cui la sua vera lei scorge che lui è cambiato e lui fa un passo indietro. Perché ammettiamolo, solo una volta su dieci (o cento?) la realtà rispecchia le fiction dove gli uomini lasciano la moglie per l'amante, le altre nove/novantanove volte vissero tutti come dovevano vivere, traditi e scontenti.
Lui si allontana, cambia, le spiega che non può buttare via tutti quegli anni, che i figli non capirebbero, che dovranno allentare la frequentazione, lei si strappa i capelli la notte nel letto e magari accanto ha il suo vero lui che capisce e non dice nulla, felice che lei forse stia tornando solo sua. E per lui dovremmo aprire un capitolo a parte (è giusto accettare? sei più uomo se sorvoli o se la metti alla porta? ho una mia teoria, ma posticipiamola, per ora).
Facciamola breve. Le passa, lei torna a trovare il sorriso nel suo quotidiano, lo dimentica o così crede. Sembra quindi le sia servito per capire quanto amasse la tua famiglia e quanto stesse perdendo. Non escludo la nascita di prole (riconosciuta) nel frattempo. Questo fino al prossimo complimento o finché il suo ex-amante non tornata nell'apatia della propria vita e le manda un messaggio "ci vediamo per un caffè?" e subito dopo aggiunge "scusami, era per Giorgio! Ho sbagliato.. come stai?" ed il ciclo ricomincia. Potremmo tornare alla prima riga ed andare avanti, età permettendo. Ma non ero qui per analizzare il ciclo infinito di corna che un lui ed una lei senza attributi riescono a fornire ai propri compagni, ma quanto piaccia l'amore non consumato.
Perché il punto è proprio questo. I matrimoni finiscono perché si arriva a logorarli con litigate o falsi chiarimenti, mentre gli amanti si riciclano e resistono perché non si arriva mai alla fine, non si vive il quotidiano, non stancano, non ci paghi le bollette insieme, non condividi lo sclero per i figli, non porti a casa la stanchezza del lavoro e non devi nemmeno condividere i parenti!Tanti hanno una doppia vita sereni e felici perché a casa trattengono il dolore che sfogano in gioia o sesso con l'amante e con la stessa trattengono la stanchezza ed i problemi perché lo fanno sfociare a casa.

Ma allora la soluzione è a portata di mano! Per essere felici non si deve essere monogami! Anche ammesso dall'altra parte questo fosse accettato di buon grado (a onor del vero, di storie 'aperte' se ne sentono tante, mi viene in mente Pupo che ha raggiunto la felicità con moglie e compagna, entrambe acconsenzienti. E voi direte, ma è Pupo, ed io vi dico, appunto Pupo, non Di Caprio!), a quel punto con chi condividi i problemi e con chi le gite fuori porta? Ti tocca fare a metà, quindi hai alleggerito la famiglia ed appesantito l'amante. Andando avanti di questo passo ti tocca cercare la terza amante.Il tutto per che cosa? Per non avere una vita piatta o semplicemente perché l'uomo è sempre insoddisfatto e non sa cosa vuole dalla vita e la donna è sempre insicura e necessita di qualcuno che la faccia sentire piacente. Attenzione, ho detto piacente e non importante.Se per prima ti ritieni importante, intelligente, giusta e proporzionata per questa vita non hai bisogno di complimenti altrui né hai bisogno che qualcuno ti complichi la vita, per quello esistono già eventi senza regola che il destino ha riservato per noi. Se per primo non sei soddisfatto di quello che hai costruito con una donna, trova il coraggio di metterti a tavolino e dire le cose come stanno. I figli non hanno bisogno di vedere due falsi amori in casa, ma due persone oneste che si rispettano anche sotto due diversi tetti.

L'unico vero amore che non muore mai è quello che non necessita di essere riciclato perché il suo consumo non è il lento logorio di un'anima, ma il continuo inizio di una lunga storia d'amore. Ed in questo Gino Paoli non può che avere ragione!

Vanessa La Rosa

© 2017 Vanessa La Rosa - Antonella Parrucci
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